Filippo Raciti (Catania, 6 gennaio 1967 – Catania, 2 febbraio 2007) è stato un ispettore capo della Polizia di Stato, morto durante gli scontri avvenuti allo stadio Angelo Massimino di Catania il 2 febbraio 2007, in occasione del derby di calcio Catania-Palermo. La sua morte ha portato a una serie di provvedimenti legislativi e regolamentari volti a contrastare la violenza negli stadi italiani.
Circostanze della morte: Raciti morì a seguito delle lesioni riportate durante gli scontri. Le indagini hanno individuato Antonino Speziale e Daniele Micale come responsabili dell'omicidio. Speziale è stato condannato in via definitiva a 8 anni e 8 mesi di reclusione, mentre Micale a 11 anni. Le circostanze esatte della sua morte sono state oggetto di controversie e dibattiti, con versioni contrastanti su come e da chi sia stato colpito.
Conseguenze: La morte di Raciti ebbe un impatto significativo sul calcio%20italiano. Il governo italiano, guidato allora da Romano Prodi, varò il Decreto%20Amato (Decreto Legge 8 febbraio 2007, n. 8), contenente misure urgenti per la prevenzione e la repressione di fenomeni di violenza connessi a competizioni calcistiche. Tra le misure introdotte vi furono la chiusura temporanea degli stadi, l'inasprimento delle pene per i reati commessi durante le partite e l'introduzione della Tessera%20del%20tifoso.
Memoria: Filippo Raciti è diventato un simbolo della lotta alla violenza negli stadi. In suo onore sono state dedicate iniziative e commemorazioni, e il suo nome è stato dato a strutture sportive. La sua morte ha sollevato un dibattito pubblico sull'importanza di garantire la sicurezza negli eventi sportivi e di contrastare il fenomeno della violenza%20negli%20stadi.
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